Oratio pro Kubuntu

Bisogna saper riconoscere i propri errori. Un paio di mesi fa avevo fatto un intero post in cui mi scagliavo contro Kubuntu, ora scrivo un’orazione a favore di Kubuntu, come recita il titolo di questo post (si vede che ho appena finito una versione di latino?).

L’ho installato sul mio nuovissimo Acer Asprire 5633 WLMi, che ovviamente aveva Vista di serie. Ho provato Vista per circa un’ora e lo trovo decisamente caotico. Vabbè, comunque non sono qui per parlare di Windows, ma di Kubuntu. L’installazione, come da manuale è filata via liscia e rapida (25 minuti, compreso il ridimensionamento di una partizione NTFS).

La vera grossa mancanza rispetto ad Ubuntu, come avevo già sottolineato nel post precedente, è la mancanza del “restricted drivers manager”, mancanza che sarà colmata con l’imminente Gutsy Gibbon, prevista per il 18 ottobre. Dell’importazione dei dati da Windows non sento affatto la mancanza, perché non ho niente da importare…

Tutte le periferiche funzionano alla perfezione, compresa l’esotica “Acer OrbiCam” la webcam integrata, che in realtà è una Logitech, e in un attimo ho installato i driver closed ( 🙁 ) della nVidia per poter utilizzare da subito Compiz Fusion.

Ottima anche la gestione della batteria, anche se non mi è possibile ibernare il computer (sarà perché deve copiare 2 Gb di ram nella swap da 256 Mb?). Un altro piccolo fastidio è che non funzionano i tasti speciali, e nemmeno un mostro sacro come xbindkeys riesce a farli andare, ma dubito che Ubuntu sarebbe in grado.

Sto iniziando anche a sopportare Adept, altro bersaglio delle mie imprecazioni nel vecchio post, per quanto continui a ritenere migliore Synaptic. In ogni caso lo uso per coerenza, dato che cerco di evitare (se possibile e/o conveniente) applicazioni GTK.

In conclusione, Ubuntu resta ancora un pelino sopra, però continuo a preferire KDE, quindi sopporto ben volentieri questi piccoli fastidi.